FIBROSCAN: UN NUOVO ESAME NON INVASIVO PER MISURARE LA SALUTE DEL FEGATO
Controllare la salute del fegato con un esame indolore, non invasivo oggi è possibile grazie a una nuova metodica francese, detta Fibroscan, che si sta diffondendo. L’esame permette di tenere sotto controllo l’evoluzione di alcune malattie del fegato, tra cui le epatiti, senza bisogno di ricorrere al prelievo di parte del tessuto dell’organo. Il Fibroscan non sostituirà la biopsia, ma ne potrebbe limitare l’uso. L’esame, infatti, è molto meno invasivo del tradizionale prelievo di tessuto e per l’attrezzatura che sfrutta ricorda un po’ l’ecografia.
Si tratta di un’apparecchiatura dotata di una sonda, che viene appoggiata sul torace in corrispondenza del lobo destro del fegato. Questa sonda emette una vibrazione meccanica che viaggia all’interno del fegato con una velocità diversa a seconda che l’organo sia sano o che ci siano fibrosi e/o cirrosi, che rendono più duri i tessuti. La sonda è collegata a un computer che calcola la velocità cui le vibrazioni meccaniche raggiungono il fegato e le traduce in un numero, che indica lo stato di salute del fegato.
Il Fibroscan è un esame non invasivo né doloroso, può essere ripetuto frequentemente ed è rapido: in 10-15 minuti fornisce una diagnosi certa. Essendo computerizzato, offre risultati oggettivi, che non dipendono dall’esperienza dell’operatore che lo esegue. Gli studi eseguiti sinora sulla fibrosi hanno dimostrato che esiste una corrispondenza fra i dati ottenuti con il Fibroscan e quelli riportati con la biopsia.
Nonostante i vantaggi offerti dal nuovo esame, la biopsia resta la prima scelta per la diagnosi iniziale, valutare il grado di morte delle cellule del fegato (necrosi), capire la quantità di grasso presente nell’organo. La nuova tecnica, invece, potrà sicuramente limitare l’uso della biopsia in tutti i casi di fibrosi in cui bisogna determinare il grado della malattia, la sua progressione nel tempo, l’eventuale miglioramento del disturbo dovuto alle cure.
L’esame può essere prescritto a qualsiasi malato che soffre di una malattia del fegato che comporta un rischio di fibrosi e di cirrosi. Al momento il nuovo esame non è ancora a carico del Servizio Sanitario Nazionale perché si si è appena diffuso nel nostro Paese. Il costo del test eseguito privatamente è di circa 100 euro. In genere deve essere ripetuto 1-2 volte l’anno e, in un prossimo futuro, potrebbe diventare l’esame di routine per chi soffre di una malattia del fegato.
Per stabilire il grado di fibrosi e, eventualmente, di cirrosi epatica oggi, come ieri, ci si affida alla biopsia del fegato, in grado di valutare le alterazioni nel tessuto dell’organo (minima, lieve, moderata o severa); definire il grado di infiammazione del fegato (indice di serietà dell’epatite); determinare il livello di progressione della malattia, specificando se si tratta di fibrosi o di cirrosi.
Anche se oggi si utilizzano aghi più piccoli di un tempo, la biopsia rimane un esame invasivo, che può causare fastidio e talvolta dolore. Per questo la tecnica non può essere ripetuta speso. C’è da considerare, inoltre, che nell’affidabilità dei risultati della biopsia del fegato è fondamentale anche l’esperienza del patologo che li analizza.
BENEFICI DELL’ESAME CON FIBROSCAN RISPETTO ALLA BIOPSIA:
– non è invasivo, né doloroso ma ugualmente affidabile
– può essere ripetuto frequentemente
– offre risultati oggettivi, che non dipendono dall’esperienza dell’operatore che lo esegue ma da un computer
– è rapido: in 10-15 minuti fornisce una diagnosi certa
Un traguardo raggiunto grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio e alla generosità di Radio Bruno, Simgest, Sige e Amici del fegato