IL PROGETTO DIONYSOS – PARTE PRIMA (ANNI 1991-1993)

Ehi amici! Rieccomi, sono Mr. Liver! Lasciandovi, l’altra volta vi avevo promesso di raccontarvi la storia di Prometeo, vi chiedo però un po’ di pazienza perché ho per le mani qualcosa di veramente sensazionale, di unico: il Progetto Dionysos!

 MR. LIVER SALE IN CATTEDRA

– Il Progetto Dionysos?

Che cos è? Cosa c’entra Dionysos, il Dio Greco dei frutti della terra, con il fegato?

Calma! Calma! ora vi spiego tutto. Anzitutto sappiate che è un progetto estremamente importante perché è il primo ed unico al mondo eseguito per capire la diffusione delle malattie del fegato nella popolazione italiana!

Ma procediamo con ordine e cominciando … dall’inizio.
– Correva l’anno 1991, quando i miei “Amici del Fegato” ricercatori si posero alcune semplici domande:

Quanti sono i cittadini colpiti da malattie di fegato? Esistono alimenti o abitudini di vita che
possono causare un tale danno?

Queste semplici domande rimanevano senza risposta. Qualcosa si poteva carpire andando a leggere i lavori di ricerca scientifica fatti soprattutto in altre Nazioni. Ma le conclusioni che vi erano riportate non sempre concordavano tra di loro o con la realtà italiana. In effetti tutti quegli studi erano stati compiuti o su pazienti ricoverati in ospedale, o facendo riferimento alle cause di morte registrate dalle autorità sanitarie.
Insomma, per quel che riguardava la mia salute nessuno si era mai preoccupato di fotografare direttamente su tutta la popolazione sana, fuori dall’ospedale, quanti erano realmente i soggetti con problemi di fegato. E pensare che per le malattie di cuore, studi su intere comunità, come quella di Framingham (un paesotto del Nord America), esistono già dal 1959!
– Si, lo so, questi studi sulla prevenzione delle malattie che mi riguardano direttamente, sono molto lunghi e costosi, ma qualche sforzo si poteva anche fare, almeno per manifestarmi un po’ di gratitudine! In fondo sono anch’io un lavoratore instancabile come il mio amico cuore, con la differenza che
quando soffro mi lamento molto meno degli altri miei amici. Ecco quel che si guadagna ad essere troppo buoni…

Ma, per fortuna che sono arrivati i miei amici del Fondo Studi Fegato, che da oltre 10 anni lavorano per cercare di capirmi di più ed hanno ideato questo studio: il Progetto Dionysos.

L’hanno chiamato Dionysos (alias Bacco a Roma) da una parte per averne i benefici auspici dall’altra per comprendere quali effetti benefici o malefici potessero esercitare su di me i prodotti della terra (alimenti, bevande, e gli stessi ricavati da piante e comunque frutti della terra, etc.) o lo stesso ambiente di vita e di lavoro, i virus ed i batteri sempre in agguato.

Per non incorrere negli stessi errori degli studi precedenti, i nostri amici hanno deciso di studiare le popolazioni di due interi Comuni italiani: Campogalliano in provincia di Modena e Cormons in Provincia di Gorizia. Con un finanziamento di circa 600 milioni di vecchie lire (300.000 € circa), ottenuto coinvolgendo tutte le strutture pubbliche (Regioni Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna, Università di Trieste e di Modena, Aziende USL, Comuni e Province) ed alcuni privati (Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Caffè Hag, E.N.I.V.V., Esaote Biomedica, Hesperia Hospital), nell’arco di due anni (1991-1993), sono stati chiamati con lettera tutti i cittadini dai 12 ai 65 anni di Campogalliano e di Cormons.
Ognuno è stato sottoposto ad accurate analisi del sangue, ad un dettagliato questionario alimentare con illustrazioni colorate dei cibi e ad una visita da parte di uno specialista di fegato.
Pensate, hanno risposto all’appello ben 7000 persone, che rappresentano il 70% di tutti i cittadini chiamati. Per uno studio epidemiologico di questo tipo è un ottimo risultato!

MR. LIVER ARRUOLA I PAZIENTI DIONYSOS

Ma le sorprese non finiscono qui. Quando i nostri amici incominciarono ad analizzare i dati raccolti in un computer, pensando di trovarsi a navigare liberamente in aperto oceano, andarono invece a cozzare contro un iceberg. Questo era apparentemente piccolo a prima vista, ma col passare del tempo mostrò le sue vere dimensioni: enormi!

MR.LIVER INCAPPA IN UN ICEBERG!

In altre parole, i risultati del Progetto Dionysos hanno portato alla luce la verità: solo quando io mi ammalo in modo grave mi faccio sentire, e non sempre! Fino ad oggi i dati relativi a quante persone erano ammalate di cirrosi, di tumore maligno del fegato o di epatite cronica erano ricavati andando a vedere coloro che erano ricorsi alle cure mediche in ospedale! Ma tutto in realtà non rappresenta che la «punta dell’iceberg».

La fotografia della situazione generale emersa dal Progetto Dionysos è che le malattie croniche di fegato sono tre volte più diffuse di quelle che ci si aspettava. Per fortuna, la maggior parte di queste ha un decorso lungo (30-40anni) e molto spesso non è causa di morte, a meno che la malattia non sia aggressiva. Purtroppo, quasi tutte le malattie croni-che di fegato non danno sintomi o segni apparenti di sé e la loro scoperta è molto spesso occasionale, mediante alcune analisi del sangue.

Permettetemi ora di illustrarvi un po’ in dettaglio i risultati del Progetto Dionysos, dando così una risposta a quelle semplici domande che si erano poste allora i miei amici del Fondo Studi Fegato, e questa volta con numeri reali e concreti!

1 – Quanti sono i cittadini colpiti da malattie di fegato?
Si presumeva che in Italia ci fossero dai 40 ai 60.000 ammalati di cirrosi. Dal Progetto Dionysos emerge che almeno l’1% della popolazione italiana è ammalata di cirrosi epatica (il che significa 600.000 ammalati), che 40.000 sono gli italiani affeti da tumore maligno del fegato e che ben 10 milioni di italiani dai 12 ai 65 anni hanno qualche esame del sangue relativo alla funzionalità epatica alterato (le famose transaminasi!). Ecco allora che da questi nostri dati le malattie croniche di fegato assumono sempre più il ruolo di «malattia sociale».

2 – Quanti individui sono ammalati gravi e quanti no?
Le malattie croniche di fegato sono risultate essere anche molto subdole. 80% degli individui riscontrati affetti da una malattia cronica di fegato durante il Progetto Dionysos non aveva alcun disturbo e non sapeva di avere dei problemi al fegato. Il 20% dei soggetti con «problemi di fegato» era in realtà ammalato gravemente (cirrosi, epatite cronica e tumori), anche se spesso non ne conosceva la reale entità.

3 – Quali sono i fattori principali di danno epatico?
Le cause più importanti di danno epatico, identificate dal Progetto Dionysos, sono, in primo luogo, i virus che scelgono il fegato come loro albergo: il virus B (per il quale, per fortuna, esiste oggi il vaccino e si pensa che tra 20 anni, grazie alla vaccinazione di massa, sarà completamente debellato), ma soprattutto il virus C. Circa 2 milioni di italiani convivono quotidianamente con il virus C che alberga nel loro organismo: alcuni si ammalano, altri invece no. Questo virus causa una infiammazione cronica del fegato nel 50-60% dei casi. È molto subdolo: non da segno di sé mentre continua lentamente a danneggiare il fegato, portando, nell’arco di 25-30 anni, a malattie gravi, quali la cirrosi ed il tumore del fegato. Coloro che ospitano nel loro organismo, pur non desiderandolo, il virus C, anche se apparentemente sani e con tutti gli esami del sangue a posto, devono usare particolare attenzione ad evitare altri potenziali fattori di danno per il fegato (contrarre altre infezioni virali, non abusare di particolari alimenti dei quali poi parleremo) e tenersi periodicamente controllati.

MR.LIVER COMBATTE CONTRO I VIRUS

4 – Esistono forse determinati alimenti o abitudini di vita che possono causare un danno al fegato?
Pare proprio di sì ragazzi! Un tempo l’imputato principale era l’alcool. Il Progetto Dionysos ha dimostrato per la prima volta che anche il cibo in eccesso può danneggiare il fegato. Sembra infatti che il sovrappeso e l’obesità portino più facilmente dell’alcool ad una situazione che si chiama steatosi epatica, cioè una situazione in cui il fegato risulta sovraccarico di sostanze grasse. E ciò soprattutto se la dieta abbonda di alimenti ricchi di grassi e proteine animali (olio in eccesso, burro, salumi, formaggi e carne rossa) ed è povera di vegetali gialli, verdi e rossi, cioè di quegli ortaggi ricchi in vitamine E e C (carote, pomodori, insalata, peperoni). In altre parole, se l’organismo, mio padrone, mangia più del necessario e mangia male ed il suo peso aumenta, anch’io ne soffro: aumento di peso e tutte le mie cellule si riempiono di gocce di grasso. La stessa cosa, ma con minor frequenza, succede se il mio padrone beve alcoolici in maniera smodata. Bevendo un solo bicchiere di vino a media gradazione durante i pasti, non esiste, per una persona sana, alcun rischio di danno per il fegato. I rischi di danneggiarmi aumentano con l’aumentare delle quantità di alcool introdotta. Non si dovrebbe bere a digiuno o comunque fuori dai pasti, né bere bevande alcooliche ad alta gradazione (super-alcoolici), o alcoolici «fatti in casa» come vini o grappe o altri liquori senza aver eseguito gli opportuni controlli enologici. Bere alcool in eccesso e per lungo tempo può portare a conseguenze anche gravi per il fegato (cirrosi e tumore) e non solo per il fegato (cervello, pancreas, stomaco, cuore, etc.). Nonostante ciò, più della metà (60%) dei forti bevitori seguiti dai miei amici del Fondo non ha mostrato alcun segno evidente di malattia di fegato: ciò indica la probabile esistenza di un qualche fattore ereditario, familiare o comunque legato al singolo individuo, che permette al fegato di superare indenne l’assalto dei vari litri di alcool che costoro ingeriscono ogni giorno.
Alla fin fine, come volevasi dimostrare, sono sempre un instancabile lavoratore: sopporto assalti ed insulti esterni di ogni tipo, ferite, lacerazioni, amputazioni, etc. Cerco di stringere i denti e di andare avanti facendo il mio dovere fino all’ultimo.
Già! Coraggio ne ho da vendere! Perfino gli antichi Greci, Etruschi e Romani l’avevano capito: infatti, quando volevano fare un complimento ad un guerriero per le sue doti di coraggio, dicevano che aveva un «bel fegato»!

E se i nemici sono più di uno? Beh, questo è il mio punto debole! Nonostante io sia un valoroso guerriero, anch’io ho il mio tallone d’Achille! Sembra proprio che io diventi molto più vulnerabile. Quando due o più tossici mi assalgono contemporaneamente (per esempio virus e alcool o virus e cibi grassi, alimentazione grassa e alcool, etc.), le conseguenze per me sono molto più negative: mi ammalo prima e, di solito, in modo più grave (cirrosi, tumore).
Certo che nessuno mi tratta bene, per primo il mio padrone! Mi costringono a diventare grosso e grasso e a lavorare sempre al limite delle mie possibilità e oltre.

 MR.LIVER INGRASSA

Eh, certo che se i miei Amici del Fegato potessero continuare a lavorare per me, diffondendo queste notizie e sensibilizzando tutta la popolazione sia a mangiare meglio che a sottoporsi periodicamente, dopo i 40 anni, ad analisi del sangue o ad una visita da un epatologo, la mia vita potrebbe essere più felice. Questo comunque, dipende anche da te, diventa socio della nostra associazione “Amici del Fegato-ONLUS”, segui queste semplici tappe:
1- Spediscici via e.mail all’indirizzo  info@www.amicidelfegato.it il modulo di adesione che puoi scaricare da Internet direttamente cliccando qui
2-Fai un bonifico bancario di 50 € su uno dei nostri 2 conti correnti bancari o il n.°1400852, c/o Banca Popolare Emilia Romagna – Campogalliano (MO) (ABI: 05387 CAB: 66670 CIN: P) o il n.°5570, c/o Cassa Risparmio di Mirandola –Mirandola (MO) (ABI: 06375 CAB: 66850 CIN: Q) e. mi raccomando, scrivi nella causale erogazione liberale, perché cosi’ potrai dedurre parte dell’importo dalle tasse che paghi ogni anno e usufruire dei benefici fiscali per i contributi alle ONLUS previste dalle leggi italiane
Diverrai così immediatamente Socio, contribuirai a sviluppare la ricerca e le conoscenze in campo epatologico avrai diritto ad una visita specialistica ed una ecografia all’anno presso i nostri ambulatori, e avrai comunque e sempre la mia più profonda riconoscenza.

Ciao, e ricordati che appartengo anche a te!